No Cloud = No Business?
Il Cloud Computing è davvero importante nel proprio business e sta diventando un fattore imprescindibile per un reale vantaggio competitivo.
Uno spot del visore Samsung Gear del 2017 evoca in modo efficace cosa significhi il cambiamento grazie alla tecnologia: Samsung ci racconta la storia dello struzzo che riuscì a volare. Uno struzzo si imbatte per caso in uno nuovo strumento poggiato su un tavolo, un visore di realtà aumentata. Indossatolo per caso, gli cambia la vita. Il visore è così innovativo da spalancare nuovi orizzonti e gli dona lo slancio necessario per svincolarsi dal terreno arido del deserto, verso nuove mete, volando per davvero.
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Per via dell’emergenza COVID 19, nottetempo, abbiamo, allo stesso modo, superato delle barriere (delle mura di casa) grazie a strumenti tecnologici che si sono rivelati indispensabili per proseguire le attività lavorative. Grazie al web e ad una connessione Internet, milioni di lavoratori sono volati, anzi, catapultati verso nuove frontiere di organizzazione lavorativa e interazione umana, all’improvviso, proprio come lo struzzo dello spot.
Sul piano lavorativo, il cambiamento tecnologico/culturale imposto dalle circostanze ha trovato alcune aziende più preparate (per molte imprese e multinazionali lo Smartworking era già realtà da anni) e per altrettanti sta sempre più divenendo una necessità fisiologico organizzativa (perlopiù in modalità ibrida: con alternanza di lavoro in presenza e da remoto).
Anni fa, Internet veniva rappresentata metaforicamente come una nuvola, sempre presente nel cielo sopra di noi, dovunque si fosse, a casa come in ufficio. Il Cloud (termine inglese che significa “nuvola”) di fatto è utilizzato quotidianamente quando si naviga ed utilizza Internet. Una ricerca su Google, di fatto è una ricerca di dati appoggianti sul Cloud, analogamente sono servizi Cloud le email come Gmail o Yahoo! e ancora: Facebook, Apple, YouTube, Netflix, Flickr e molto altro.
Milioni di persone utilizzano il web e accedono da dovunque e con qualunque dispositivo anche per una operatività aziendale maggiormente efficace. Ma il solo substrato tecnologico, l’utilizzo del Web, non è di per sè sinonimo di utilizzo di piattaforme di Cloud Computing. La potenza del Web senza piattaforme Cloud è come, sì, volare, ma in un ambiente plumbeo, con: scarsa visibilità, con il rischio di rovinose cadute, o, nella migliore delle ipotesi, volare in modo imperfetto. Tools efficaci di comunicazione e repository documentali aziendali sono utili, ma in molti casi risultano dispersivi se non sono integrati tra loro e interamente poggianti su Cloud.
Il “Cloud computing” è l’offerta/fruizione di applicazioni e servizi tramite internet – per qualunque realtà – (anche piccola) accessibili con costi sostenibili. Programmi e servizi che in passato erano appannaggio soltanto di grandi aziende che potevano investire con risorse ingenti in parco hardware, software e personale dedicato oggi sono alla portata di tutti.
Sostanzialmente infatti il Cloud computing è una forma di terziarizzazione tecnologica avanzata. Le imprese possono affidare a un provider specializzato la gestione di una o più risorse informatiche, che vengono erogate via Web attraverso un contratto di outsourcing.
Prima del Cloud un’azienda avrebbe dovuto acquistare la costosa licenza per l’utilizzo di software, costituire un team di esperti hardware e software per installare, configurare, testare, eseguire, proteggere, aggiornare il programma una volta acquistato.
Oggi con il Cloud viene abilitata l’erogazione di risorse informatiche (sia hardware sia software: dalla capacità di calcolo, all’archiviazione dei dati, sino alle applicazioni) rendendole disponibili on demand via Internet.
Un’azienda che vende prodotti può oggi può utilizzare programmi di gestione delle vendite su Cloud (come SalesForce o Microsoft Dynamics CRM).
Le aziende possono finalmente affittare servizi specifici a fornitori di servizi Cloud, chiamati hosting service providers; pagare solo per le funzionalità necessarie e scalabili (pay per use).
Semplicemente viene previsto un certo canone, il cui ammontare è definito su una base periodica (mensile, annuale) oppure a consumo.
Il fornitore gestisce tutto ciò che riguarda hardware e software sgravando l’azienda dalla gestione degli aspetti tecnici (installazione, aggiornamenti, capienza server) e garantendole la fruizione del programma/servizio ed i dati contenuti in esso che saranno accessibili via Internet all’azienda, ed eventualmente ai suoi utenti o clienti.
Il computer aziendale si svuota da programmi e diviene una semplice interfaccia per l’accesso a servizi Cloud.
Ed è questo il reale spicco del volo nel business.
Passa al cloud Luke….
Con il Cloud, nuvola sicura e sempre accessibile, si può accedere ad informazioni e processi da dovunque ci si trovi. Le tue attività, la documentazione, i tuoi contatti li ritrovi accedendo da dovunque e con qualunque dispositivo da remoto senza installare nulla. Tutto il tuo mondo è in una repository centrale su Cloud.
Il Cloud infatti non si riduce alla sola archiviazione di foto, video e file online. Sono a disposizione diverse piattaforme e soluzioni per l’operatività integrata. La particolarità delle piattaforme Cloud, è che i servizi offerti non provengono da un solo server o da una singola batteria di computer, ma sono forniti attraverso complesse reti di elaboratori in grado di effettuare compiti diversi e combinati tra loro forniscono i servizi richiesti nel modo migliore possibile.
Microsoft ad esempio ha sviluppato la piattaforma Azure, puntando principalmente sui servizi per le piccole e medie imprese, e sta anche modificando la propria offerta software (per privati e aziende) spingendo, appunto, verso il Cloud.
Vediamo quali sono le principali caratteristiche dei servizi SaaS (software as a service) ovvero: tecnologia informatica, software applicativi sfruttabili grazie alla rete Internet:
Velocità d’accesso (viene selezionato il server più vicino, a seconda della propria posizione);
Integrità dei dati al verificarsi di un malfunzionamento hardware, ci sono sempre altri server che hanno in replica gli stessi dati;
Affidabilità e Sicurezza gli ambienti Cloud, in genere, sono protetti da sofisticati meccanismi di protezione distribuiti. Anche in caso di guasti tecnici o attacchi di hackers ai servers di un data center, l’hosting provider può recuperare e duplicare nuovamente i dati dai servers negli altri data centers. Ma la sicurezza è garantita anche da permessi ed autenticazioni. (Microsoft ad esempio ha una grande quantità di punti di forza che ruotano intorno a privacy, sicurezza e Compliance).
Accessibilità: le piattaforme di archiviazione Cloud, automaticamente aggiornate dal fornitore, sono impiegate per salvare i dati su Internet e recuperarli in qualsiasi momento, da qualsiasi dispositivo.
Il mercato del Cloud nel 2019 già registrava un balzo in avanti del 18%. Nel post Covid l’accelerata generale sarà ancora più notevole.
Oggi il mercato è sufficiente maturo da consentire alle organizzazioni di spostare le loro applicazioni in un ambiente basato su Cloud per concentrarsi più agilmente sul proprio business.
Il futuro vedrà il Cloud utilizzato su larga scala e in tutti i settori, anche i più impensabili.
La nuvola accorcia, abbatte le distanze, porta benefici di esperienza di utilizzo per la facilità di accesso ai servizi, alla condivisione dati, oltre a rappresentare un risparmio in termini di costi ridotti e leggerezza da oneri e limitazioni che danno gli hardware e le infrastrutture.
Recentemente, intervistato dal quotidiano online Repubblica, Carlo Mauceli (National Digital Officer della filiale italiana di Microsoft), alla domanda di quale consiglio avrebbe dato ad un’organizzazione completamente a digiuno che dovesse digitalizzare le sue attività in modo sicuro, è stata:
“Partirei da un fattore determinante che è quello di capire il proprio business. Capire dunque ciò che devo difendere, il mio prodotto di punta. …bisogna capire che affidandosi al cloud alcune responsabilità si spostano verso altri, come appunto il cloud provider, che tiene al sicuro l’infrastruttura. Di modo che l’organizzazione possa concentrarsi su una dimensione più piccola del problema, i suoi dati. Quindi spingerei verso il cloud.”
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